non saper nulla di questo fatto, lasciatolo alquanto sfogare, il dimando qual si fosse la cagionedi questi rammarichi; et da capo fattosi raccontare come la cosa stesse appunto, voltatosi con un mal viso al compar Marco, gli disse lamaggior villania che si dicesse mai a poltroniere, dicendo a Polo: compar mio, non vi dogliate che di costui: egli è stato la cagionedi tutto questo scandalo, che si vorrebbe impiccarlo. Compar Marco non sapendo quello che Antonio Gallo avesse in animo di dire, ciò udendo, era nella maggior paura che egli alla vita sua fosse stato giammai, temendo non costui sapesse le ambasciate fatte alla Catterina et gli ordini posti, et tutto ciò che v’era stato, in maniera che volentieri avrebbe voluto essere stato lontano mille miglia. Onde egli si stava tutto sgomentato. Perché Antonio un tal poco in cagnesco guatatolo, gli disse: tu ti stai cheto, eh? o perchè non di’ tu la cosa com’ellasta? Maladiròio, poichè tuti taci; et voltatosi a compar Polo, gli disse: compare mio, questo apparecchio, queste