risposto, che quivi non v’era ordine di cena, nè di desinare, et che egli se n’andasse con Dio. Marco udendosi nominare et parendogli et non parendogli conoscer Agostino alla voce, non sapendo che si dire, guardava Polo nel volto, et nelle spalle strignendosi, quasi dicendo, io non so nulla di cotesto fatto, si stava mutolo, et rinegava Iddio d’esservi mai ritornato. A Polo, tutte queste coseudendo, pareva di essere all’altro mondo: et come egli fuorsennato fosse, non parlava, nè faceva motto alcuno, non sapendo che si dovesse nė dire, nè pensare, nè credere. Ora mentre che queste cose per la mente delPuno et dell’altro di costoro s’aggiraravano, Antonio Gallo, lasciato nella casa sua Filippo, et detto ad Agostino che con la moglie a casa se n’andasse, giunto alla porta di Polo, picchiò, dicendo che aprissero, che egli era Antonio Gallo, compare di Polo: il che udendo Polo, fattogli aprire, se gli fece incontro in capo la scala tutto dolente, della moglie rammaricandosi. Antonio, sembiante facendo di