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tola, vide, essendo la notte serena, Filippo et Agostino, li quali in piede quivi si stavano: onde subitamente al padre tornatosi, lo richiamò, affermando aver veduti due in sopra ’l tetto. Il padre costoro ladri esser credendo, levatosi, et presa una sua spada ignuda in mano, nel granaio se n’andò, et la catteratola aperta, volendo egli uno di loro ferire, fu da Filippo per nome chiamato, dicendo che egli non faeesse, perchè erano amici suoi. Antonio alla voce riconosciutolo, fattolo entrare insieme con Agostino, et nella camera sua menatili, il loro accidente intieramente inteso, prima amorevolmente loro riprese, ma molto più biasimò la donna del suo poco senno: poi alla salute et di loro et della donna, et all’onore di Polo pensando, sappiando già Agostino avere menata la figliuola di Pandolfo Rinucci, la cosa con subito avvedimento in cotal guisa divisò; et voltosi ad Agostino, disse: or vatti or ora per moglietà; et insieme con alcuna delle sue fanti et un famiglio con un torchio acceso in mano, tornati a casa