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co’ mercatanti fanno, fatto buon viso, in sala se ne venne, et trovatolo solo et dolente, il quale della moglie si rammaricava, sembiante facendo di non saper nulla, fattosi raccontar il tutto, facendogli buone le sue ragioni, la croce addosso gridava alla povera comare. Filippo et Agostino di tetto in tetto camminando, alla catteratola d’un tetto della casa d’un loro amico pervennero: et quella per entrarvi pianamente frugando, avvenne che un figliuolo di Antonio Gallo, che cosi chiamavasi l’amico loro, il quale per fuggir lo caldo nel granaio si dormiva, allo frugar che costoro facevano, si sveglio, et prestamente al padre suo andatosene, lui dormente desto, et raccontègli ciò che udito aveva. Il padre non prestando fede alle parole del figliuolo, gli disse che egli si tornasse al letto, che dovevano esser gatte che entrar vi volevano. Il figliuolo tornatosi a dormire, appena avendosi posto giá di nuovo, udio toccar la catteratola; perchè levatosi per vedere se gatte fossero od altro, fattosi ad un fesso della cattera-