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tosto levatasi insieme col compar Marco, tutti tremanti entro un chiuso di tavole, che sotto una scala, la quale nel granaio passava, era si misero. Filippo et Agostino, lasciate quivi le lor cappe, in giubbone nel granaio si ricoverarono. Polo, che di fuori aspettava d’essere aperto, et non udendo persona, posto l’occhio ad un pertugio che nell’uscio era, et nella sala guardando, quella d’arazzi ornata, et le tavole poste et molti lumi veggendovi, quasi di sè medesimo maravigliandosi,parendogli et non parendogli vedere ciò che egli vedeva, et non possendo immaginarsi quello che ciò si volesse dire, come trasognato si stava, aspettando che l’uscio aperto gli fosse; et mentre che egli varie cose per lo capo avvolgendo s’andava, vi sopraggiunse la fante che del vicinato tornava; la quale come lui in capo la scala vide et conobbe, tutta stordi. Polo desiderando di coglier la moglie all’improv viso, non le disse nulla, nè ella a lui; ma la chiave dello saliscendolo della porta che nella sala passava in mano avendo,