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umana fragilità, abbia iscusata, nondimeno estimo non esser alcuna di voi di così debole intelletto, che considerando quanto grave all’anima et vituperevole al corpo il mescolarsi nel proprio sangue si sia non solamente non biasimi, ma infinitamente ne sia schiva; la qual cosa vi conforto io a fare, quanto più semplicemente et puramente per voi si può menando la vita vostra, quegli amori cercando che dalla natura benigna madre et maestra della vita nostra vi si mettono innanzi.