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in piè si levava; perchè ’egli disse: compare, sete voi costì? Le quai parole udendo il cavaliere, ricordandosi ch’egli et il conte non si chiamavano compare, et appresso quella non esser la voce del conte conoscendo, la punta della giannettina verso lui volta, disse: si che io ci sono, vien giù. Perchè tuttavia scendendo, lo Schio et al buio essendo, egli per sorte percosse col braccio ritto nella punta della giannettina; perchè punger sentendosi, volle gridare; ma il cavaliere di ciò avvedutosi, disse che egli non gridasse, che lo ammazzerebbe. Onde lo Schio ciò udendo, dubitando non costui de’ parenti della donna fosse, et d’esser quivi morto temendo, umilmente lo pregò che andar ne lo lasciasse. Il cavaliere allora chiaramente alla voce riconosciutolo, perciocchè suo grandissimo amico era, per nome chiamatolo, disse che ei non temesse, perciocchè egli era Antonio Bagaroto suo amico; et questo detto, strettamente s’abbracciarono, quivi facendo la più dolce pace del mondo. Lo Schio che molte volte con monna Lucrezia del-