come nella sala tornato, et nella camera entrato, al letto accostatosi, il braccio stendendo per metter la mano addosso ad una di loro, per sorte sopra il viso dell’uomo la pose; il quale destatosi et quella prestamente presa, disse: compare, è egli otta d’andarsene? Il conte dell’error suo avvedutosi, pianamente rispose: sì, compare, andiamo. Allora Camillo, che così si nominava colui, che colle fanti era nel letto, prese sue calze et giubbone, cominciò a vestirsi, aspettandolo il conte che di conoscer chi egli fosse desiderava. Dall’altra parte lo Schio, che con monna Lucrezia era, avendo due volte udito toccar l’uscio della camera, facendosi a creder quello essere stato Camillo che chiamato l’avesse, perchè se n’andassero, già ad ordine postosi, presa con un dolce bacio licenzia, dalla donna sua si partì; et dinanzi alla camera delle fanti passando, et quella aperta vedendo, estimando Camillo giù alla porta esser ito ad attenderlo, le scale cominciò a scendere, et quasi alla fine giunto, udì il cavaliere, che lui il conte esser credendo