fondamente pensando, vi venne messer Lodovico de’ conti di Panego, il quale perciocchè questo suo amore sapeva, et molto suo amico era, quivi veniva per racconsolarlo; et dopo l’avere alquanto de’ suoi amori insieme ragionato, disse il conte: se voi, cavaliere, volete entrare in casa di M. Lucrezia, io vi ci condurrò et porrovvì dentro; et come, disse il cavaliere, mi ci metterete? Dirollovi, rispose il conte: passando io testè dinanzi alla casa di lei, et l’uscio toccando, m’avvidi che non era colle chiavi serrato: onde a me dà il cuore d’entrarvi; andianci, chi sa che ventura fia la nostra? Che ci nocerà il tentare? La fortuna le più delle volte è favorevole et aiutatrice degli audaci. Era il conte uno de’ più leggiadri et gagliardi giovani di Padova, et appresso di chiaro ingegno, piacevole molto et costumato essendo, quasi tutto il tempo spendeva ne’ fatti delle donne; ne v’era finestra o muro per alto che si fosse, che o con iscala di corda o con lancia egli su non vi salisse, nè uscio sì ben serrato, pur che puntellato non fosse,