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città, fu già un cavaliere per virtů et nobiltà di sangue riguardevole molto; il quale giovane et ricco essendo, quasi tutto ’l suo in cortesia, in donare et mettere tavola splendidamente spendeva. Ora avvenne che egli dello amore d’una bellissima donna vedova fieramente s’accese: la quale perciocchè giovane molto il vedeva, poco di lui le caleva; ma cauta et accorta molto essendo, con un grande amico di lui, gentile uomo Vicentino, che M. Vincenzo da Schio era detto, segretamente si sollazzava: non essendo del loro amore consapevole persona alcuna, fuori che una sua fante et un compagno dello Schio. Il cavaliere dopo lo aver più modi et vie di acquistar la grazia di lei tentate in vano, male dello amore della donna cambiato veggendosi, viveva il più dolente uomo del mondo; onde avvenne che una sera, di state essendo, non curandosi egli sì per lo caldo, che grandissimo era, sì eziandio per la passione che egli sentiva, di girsene al letto, postosi nella corte della casa sua a sedere, sopra l’amore di M. Lucrezia pro-