iosa, dopo averla alquanto vagheggiata, facendosi a credere ch’ella si morisse di voglia di danzar con esso lui, come quella che maliziosamente ne’ sembianti lo mostrava, a ballar la invitò: et quando tempo gli parve, in mano le misse il diavolo: Monna Lucrezia, secondo l’ordine del marito, volto l’anello, la mano strinse et tirò a sè in modo, che per la pena, la quale in quelle parti è intollerabile, M. Giulio tramortito cadde. Per lo quale accidente la festa turbata, et intesa la cagione, monna Giulia de’ Marascotti voltasi alle compagne, disse: alla buona, che monna Lucrezia non s’è voluta lasciar accecar dal diavolo. Questa parola udita fu da molti giovani che d’intorno alle donne stavano, i quali per addietro mai non l’avevano intesa, come che gran voglia ne avessero: dì che tra loro ne fu riso molto: et essendo la festa finita, tutti a casa se ne andarono, fuori che M. Giulio, il quale sì per lo dolore, come eziandio per tema del marito et de’ parenti di monna Lucrezia, portato entro una camera; nel letto fu posto;