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NOVELLA I.


M. Ermete Bentivogli innamorato di monna Camilla de’ Garisendi, dopo averla lungamente amata, non giovandogli molte prodezze per lei fatte, trovatala una sera a caso ad una festa, con nuova arte induce lei acconsentire alle voglie sue.


Quanto malagevole sia, gentili et amorose donne, il difendersi dalle tentazioni carnali, in una novella mi piace di raccontarvi: acciò che per lo innanzi più arrendevoli siate alla battaglie de’ vostri fedeli et valorosi amanti, non aspettando che il diavolo vi tolga il lume dell’intelletto: sperando nell’infinita misericordia di colui, il quale con infallibile raggio ne fu creatore dell’universo: avendo per costante the egli non sia tanto severo et crudele, quanto dicono i frati; i quali con molto sudore s’affaticano in confortare altrui, a far quello che eglino con ogni studio procacciano di non fare. Non dico già che il peccare meriti essere lodato; ma sì dico io bene quel peccato esser più degno di iscusazione et di per-