tutto quello che con tanto sudore per loro faticosamente hommi acquistato, acciò non abbino a restar sì poveri. E però scrivete che tutto il mio stabile e instabile sia il loro. Et appresso lascio e voglio che Galeazzo nostro antico servidore, per la sol lecitudine e servitù, quale avemo sempre in esso cognosciuta, ch’egli abbia d’avere del mio ducati duo mila, et che la metà gli si diano questo Natale prossimo che viene, e gli altri mille alla Pasqua di Resurrezione. Onde li figliuoli che si stavano in un’altra camera ivi a quella aggiunta, udendo che Galeazzo ordinava una sì fatta stratagemma, con fargli stare in duo mila ducati, vennero di quella fuori, e dissono: padre, tutto quello che disponete di lasciare dopo voi, è in vostro arbitrio, perocch’egli è tutto vostro, sicchè disporre ne possete come vi piace; ma a noi parrebbe che si facessi con quel modo che ricerca il debito e l’amore del vero padre. Noi sappiamo molto bene che Galeazzo merita per la sua servitù esser premiato e da voi e da noi, ma non forse di tanto quanto ordinate nel vostro testa-