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garlo che se ne andasse. Il quale così le rispose: Peronella (che così aveva nome), tu sai ch’io ho amata et amo madonna Laura tua donna, la qual sempre m’ha straziato et strazia come cane. Ma quel che più mi tormenta, è di aver trovato tanto vero, quanto siamo qua tu et io che ella si dà buon tempo con un cozzone, che forse saper lo dei. Per la qual cosa ho deliberato (poi che il fatto va a cotesto modo) di volere anch’io averne la parte mia. La Peronella, del cozzone saper nulla infingendosi, cominciò a dire, che molto le spiace che Ercole non abbia del suo desiderio effetto; ma se gli è vero che egli tanto ami, quanto dice, la sua donna, che non sia cagione di farle la sua buona fama perdere; et che questo per certo non è segno di amarla, anzi d’odiarla. Perocchè venendo egli in casa di lei a sì fatt’ora, et essendo per caso d’altrui veduto, darà materia di bucinar de’ fatti suoi; et però lo prega per Dio che se ne vada, promettendogli di far tal opera per lui con la sua donna, che egli