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vemente sospingendo, solo entrò dentro. Et quivi al buio ritrovandosi, gran pezzo a tentone la camera di Laura cercò; nè ritrovandola, lungo spazio stette senza sapere che farsi; et tal’ora in animo ebbe di ritornarsi, senza altro effetto, a casa sua. Pur da molto desiderio stimolato, al fine di fare esperienza della sua fortuna deliberò. Perchè or qua or là aggirandosi, nè dove sapendo, per sua ventura in una sala s’avvenne, ove alcune camere erano, nell’una delle quali la Laura, et in un’ altra la fante dormivano: l’uscio della quale prima Ercole avendo trovato, al tutto si dispose di picchiare pian piano; il che la fante udendo, et per fermo credendo dovesse essere il cozzone, si levò ad aprirgli; et per l’oscurità alcuno non vedendo, disse: chi è là? Et da Ercole le fu risposto: amici. Et a lei appressandosi, con bassa voce soggiunto se esser Ercole Negrisuoli; la qual cognoscendolo, perocchè spesse volte già dell’amore che egli portava alla sua patrona le aveva ragionato, tutta istordi, et cominciò a pre-