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di là via per sua malavventura il cozzone, fu da lui veduto, et incontanente chiamato. Il quale senz’altro pensiero colà giù disceso ove Ercole tutto solo si stava, fu da lui tratto da parte, et dettogli tal parole: cozzone, tu et io siamo ora qui senza altra persona, come che tu vedi; et io voglio saper da te una cosa, della quale benchè io sia certissimo, intendo nondimeno che tu medesimo la mi confessi. Et se il vero mi dirai, ti fie da me perdonato; dove, negandolomi, ti giuro che quivi sarà la tua morte et sepoltura. Aveva Ercole con le parole tratto fuora un pugnale; perchè il cozzone, per l’ora et il luogo et la fierezza del giovane divenuto timido, et parendogli già sentirsi dar per lo petto di quel pugnale, promesse, quanto egli sapesse, dirgli liberamente. Dimandato adunque da Ercole con viso turbato, quanto tempo era che veduto non aveva madonna Laura, moglie di Bernabò Lagnaiuoli, rispose che la passata notte poco men di due ore era stato con essa. Et da capo fattosi, gli