zione gli pareva d’avere alli cieli et a lei, i quali si degnavano di onorarlo di tanta grazia quanta era la sua. Et quivi non parendo all’uno et all’altro esser commodo luogo et tempo a potere de’ loro desideri diffusamente parlare, che nel vero altro che parole a ciascuna delle parti sarebbe stato a grado, il cozzone alli piaceri et comandamenti della donna s’offerse. Et ella a lui una camera terrena mostrò, dicendogli, che ivi la seguente notte in su l’ora del mattutino lo attenderebbe; al qual tempo una sua fante, di cui molto si fidava, trovarebbe alla porta della via. Et subito cavatosi uno anello di dito, nel quale un precioso diamante era legato, gli lo diede, dicendo: questo vi dono per pegno del mio amore. Il cozzone delle dolcissime parole et del caro dono della donna lietissimo, di nuovo promettendole che farebbe quanto l’era a grado, rimontò a cavallo, et partissi, con sommo desiderio l’ora desegnatali della seguente notte aspettando. La qual venuta, tutto solo alla casa della donna andò; dove apertagli la