quale non come cozzone, ma a guisa di gentiluomo leggiadro et onorevole andava. Ora avvenne che un dì cavalcando costui un bel palafreno, et lungo le case d’una gentildonna passando, per nome Laura chiamata, da lei fu veduto. La quale, sì atto della persona et piacevole del viso veggendolo, più et più volte intentissimamente guatatolo, et stranamente piaciutole, di lui si innamorò. Et poi più volte a questo suo amore pensando, seco stessa avvisò la via che avesse a tenere, per averlo alli suoi piaceri. Perchè ripassando il cozzone a cavallo un’altra volta innanzi alle case della donna, et nulla però sapendo del desiderio di lei, di nuovo da quella riveduto, nè possendo più ella resistere ai fuocosi stimoli d’amore per una sua fante, di ciò consapevole lo fece chiamare. Perchè egli venuto, et sotto la finestra alla quale era la donna fermatosi, da lei fu con sommessa voce pregato che entrassi in casa, et del cavallo smontasse. Il che egli tantosto fece, attaccando il cavallo ad uno arpione del muro della corte. Madonna