sava, al parer suo, il letticciuolo ove dormiva, Monsignore, si tolse a nolo duo materassi di bambagia, et una bella lettiera con lo suo cortinaggio, et le lenzuola sottilissime, et d’altre delicatezze appo ne fu la camera di Monsignor guarnita et profumata, studiandolo et reverendolo , come se istato fosse un cardinal da dovero, et con quelli cibi delicati che a loro mense si costumano, oltra a ogni debito naturale di mangiare. Et così secretamente per duo dì senza altra gente fu Monsignor servito. Ma parendo al sellaro mancar del debito suo, acciocchè con più magnificenzia reverito et onorato fusse, trovatisi alcuni suoi parenti, tra quali, chi esercitava l’arte del calzaiuolo et chi del sarto et del calzolaio, disse loro: venete meco che vi prego, perch’oggi spero che sia giunta l’ora della mia et anco vostra buona fortuna, tal che più non farò nè selle ne briglie. Essi maravigliati, dimandavano , perchè et come? Egli per la soverchia allegrezza che stordito l’aveva, come fuora di se, ansando guatava, nè