et così si stette una gran pezza. Per il che Luca sellaro gli puose una sua cappa indosso, confortandolo assai più che non doveva, facendo apprestare la cena et il letto, in quel meglior modo che potè, secondo suo pare, massimamente per la prima notte. Et nella propria camera che egli dormiva, vi misse lo Monsignore, et in un’altra men buona, puose il suo letticciuolo. Onde poichè di cenare si fu fornito, et scorsa l’ora debita d’ire a dormire, monna Catella, moglie del sellaro , ordinoe un bagniuolo confortativo per li piedi di Monsignore, con vino greco, lissia, salvia, ramarino et altre simili erbucce odorifere; il qual lavatosi, si messe a riposare. Lo sellaro, più tondo che acuto, la mattina seguente di subito trovatosi un sarto, seco insieme ne andoe a un fondaco di drapperia, et comperoe otto canne di pagonazzo, parte pagando et parte obbrigandosi fra pochi giorni di soddisfare, di che ne fue fatta una sottana con un mantellaccio a Monsignor de’ Barri. Et appresso, perchè al sellaro non divi-