che per tuo bene gli facessi onore et carezze, et pregarlo quanto che puoi, che si dignasse di alloggiare in casa tua con esso teco la persona sua et duo servidori che ha con lui; et alcuni ne verranno di quivi, da Cremona et da Piacenza: et egli è per star lì in Roma qualche giorni. Le cavalcature falle porre ove ti parerà; et quando non ti trovassi in acconcio di danari per far quello che si converrebbe a un sì fatto uomo, per li sinistri casi ch’accascati sono alli tempi occorsi, nondimeno io ti conforterei, ancora che bisogno ti fosse d’impegnare et vendere quanto che tu hai al mondo, che lo facessi, per mostrarti verso lui cortese et di buono animo. Non ch’egli abbi di te bisogno, che tanti fiorini avessemo tu et io, quanti che seco ne porta, ma questo dei fare, perchè sarai felice. Tu sai che ’l si dice, che gliè buono gettar una serdella per prendere un luccio. Gli ho narrato che mi sei fratello, et parte della nostra condizione, et dettogli, che ti trovi aver un figliuolo di età d’intorno a quindeci anni;