ciuto questa notte, avvisandoti d’essere istato con un’altra, l’onde ti mostrasti cosi poderoso et gagliardo poltrone. Ma se tu segui a coteste tue gagliofferie io ti renderò pan per schiacciata. Ghidotto, fornito di mangiare, con il mal pro che gli fece, si partì dal desco turbato et vergognato, senza altro rispondere, per venire al mulino. Et rincontratosi per via con il suo compare frate Stefano, il qual con esso molto si dolse, che a cotal guisa ischernito l’aveva, dandogli ad intendere lucciole per lanterne, avendogli detto che nella camera vicina, ove che esso Ghidotto si dormiva, vi troverebbe quella giovane, et non vi trovò, ma che la comar Lisa, la qual tutta crucciata gli disse una gran villania. Perchè, avendolo agramente il compar frate ripreso, mostrandogli aver di ciò conceputo molto sdegno nell’animo, et partitosi da lui, senza pur dirgli addio, nè men ringraziarlo delle corna che in capo posto gli aveva il frataccione, il qual lassatolo insieme con le beffe di monna Lisa, andò a far penitenzia del suo gran pec-