apertole dalla Lisa, delli piaceri recevuti, insieme con il mugnaio ringrazioe, et dimandatole quello che fosse di lui, rispose, che al mulino lo troverebbe. Laonde la Laura, accomandatola a Iddio, tolto ’l suo asinello, et inviatasi là, trovò ’l mugnaio che fornito non aveva ancora di macinare il grano che dato gli aveva, con la credenza altresì la pecora d’avere macinata lei la passata notte. La quale volendo della macinatura del grano pagarlo, nulla da lei volle; anzi gran colmo et grossa misura le fece, parendogli d’esserle obbrigato di quella dolce cosa che v’ho detto, di cui aggabbato si rimase. Postole la farina sopra l’asinello, la si ritornò a Cavi tutta pudica et casta, e forse di ciò mal contenta. Ghidotto poi revenuto; a casa all’ora di desinare, et trovato la Lisa ch’il desco aveva apparecchiato, et con un paio di uove fresche, il qual assisosi per mangiare, ella disse: tuò, sorbi queste uove, che l’hai molto ben meritate questa notte. Esso mostrandosi un altro: et come holle io meritate? Rispose