Et partitonsi amendui di compagnia con l’asinello, giunsero alla stanzia lungo la via del mulino un tratto d’arco. Ove trovato Ghidotto la Lisa sua mogliera, che così avea nome, le disse chi era la femina che seco menato avea, e ’l come e ’l perchè, et che ella mettesse in acconcio un letticciuolo, al meglio che si potesse, in una cameretta presso la sua ove ch’egli con essa si dormiva, acciocchè per quella notte la giovane vi potesse giacere. Et tolto Ghidotto l’asinello della Laura per il capestro, lo mise ivi presso con dui altri ch’egli avea. Per il che la Lisa, veduta costei sì bella, divenne tantosto gelosa; et temendo ch’il marito non le volesse por la diadema del capricorno in testa, prese per partito a suo diporto un nuovo et bel sollazzo. Et questo fue, che avendole Ghidotto comandato che la rifacesse il letto nella cameretta a canto la sua, il che ben fece ma artatamente. Perocché, cenato ch’ebbero tutta tre di compagnia, Ghidotto si ritornò al mulino, attendendo l’ora per tornarsi poi a stare ’l