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dell'attività umana, nel1a concatenazione dei miezzi: le forze che la dirigono sono date invece da impulsi istintivi ed oscuri dei quali l'uomo non cerca nemmeno di darsi ragione. Per questo appunto, quando l'agire loro è considerato un poco da lontano nelle sue linee generali, esso è lungi dall'offrire l'apparenza d'una direzione razionale: ogni individuo appare come un automa che si muove cieco e fisso nella direzione della forza da cui è dominato.

II.

Non per qiuesto tnttavia Tinsieme delle attività umane deve essere riguardato come un'agitazione vana, come un incrociarsi disordinato di volontà istintive senza un diseguo, senza un ordine secondo ragione. L'attività dell'individuo è sotto un certo rispetto anche ragione : perchè se noi consideriamo la vita dell'individuo nel suo insieme o nell'insieme della vita sociale, vediamo che ogni momento ha in esso il suo senso e la sua funzione.

In ogni momento ogni individuo, sebbene apparentemente agisca in modo irrazionale, realizza una parte d'un piano ra- ziiuiale : egli è simile ad un operaio specializzato d'una grande manifattura che compie una parte minima del lavoro, la quale {)er se non avrebbe scopo e riceve il suo senso soltanto nell'or- ganizzazione complessiva. Raramente perciò l'individuo sembra attuare un ordine razionale : e tuttavia la vita è in ciascuno un ammaestramento continuo che realizza gradatamente una concezione ed una direzione razionale della vita.

In ogni momento ciascuno di noi ha tìsicamente il suo oriz- zonte e il suo mondo che si accentra intorno alla sua indivi- dualità fisica: in ogni momento e per ogni individuo questo ori>:zonte e questo mondo variano più o meno sensibilmente : ma ciascun individuo considera il mondo che gli si stende intorno come « il mondo », l'unico e vero mondo. Così in ogni suo