altro giusto che Dio esigga da noi, che soggettiamo l’intelletto a credere ciocchè non comprendiamo col nostro basso intendimento, dando fede alla sua Divina Parola. In quanto poi a’ costumi, ben intendiamo che tutto è giusto e doveroso, così per ciò che iguarda Dio, come per quello che s’a partiene al Prossimo, ed a noi stessi: tutto è in tale armonia ed ordine, che meglio non può pensarsi o desiderarsi. Chi non vede, quanto è giusto che noi veneriamo un Dio, onorandolo ed amandolo sovra ogni bene, giacch’Egli è un Bene infinito? Quanto giusto che ciascuno ami e tratti i suoi Prossimi come sestesso, e com’Egli desidera d’essere amato e trattato dagli altri? Così certamente si evitano tutte le ingiustizie, e dissenzioni; ed all’incontro colla carità si conserva la pace comune. Quanto giusto poi che noi, per conservare la pace, e ’l buon ordine in noi stessi, ci asteniamo dalle intemperanze, dal-