cevolezza loro disse, Filii mei me vicerunt. (Gault. Sec. VI. in Thalmud. Er. 9) Dicono di più, che Dio da tempo in_tempo va ad un luogo solitario a far gran pianti, per aver distrutto il Tempio, e disperso il Popolo di Gerusalemme; e che quante volte se ne ricorda, si batte il petto con ambe le mani, e sparge due lagrime sull’Oceano. Di più, ch’Egli spende tre ore del giorno nello studio della Legge Mosaica, e l’ultime tre ore le spende a divertirsi con un pesce chiamato Leviatanne; che perciò una volta in questo tempo ad un certo Rabino riuscì d’ingannarlo, poichè si fece portare in morte dal Diavolo alle porte del Paradiso, dove furtivamente passò. Di più dicono, che Dio è reo d’un gran peccato, per aver sottratta ingiustamente parte di luce alla Luna, ed averla data al Sole, e che però ravvedutosi del male fatto, comandò poi a’ Giudei nella Legge, che per espiare detto