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reggimento dei Dragoni. Questo Generale ha frattanto 8,000 uomini nella sua divisione, truppe bastanti per conquistare il mezzogiorno della Francia, se si rivoltasse.

Tengo in freno, ed amministro la polizia in un paese nemico più esteso che tutta la sua divisione con 8, o 900 uomini. Questo Generale ha dell’idee troppo esagerate, ed abbraccia troppo le varie opinioni dei partiti, che dividono la Francia, per poter mantenere l’ordine nel mezzogiorno, senza un’armata potente. Il Generale Willot ha servito nel principio della rivoluzione nell’armata d’Italia; egli gode la riputazione d’uomo bravo, e di buon militare; ma di realista ostinato. Non conoscendolo, né avendo avuto tempo di esaminare le sue operazioni, sono ben lungi dal confermare questo giudizio, ma ciò che sembra ben certo è che agisce nel mezzogiorno, come nella Vandea, lo che è un buon mezzo per farne nascere un’altra.

Quando non si ha riguardo ad alcuna autorità costituita, quando si chiamano in massa tutti gli abitanti di più dipartimenti indegni del nome di cittadino, o si vuol formarsi un’armata considerabile, o far nascere la guerra civile: non vedo un partito di mezzo. Se lasciate il General Willot a Marsiglia bisogna darli un’armata di 20,000 uomini, o prepararsi alle scene più lagrimevoli. Quando una città è in stato di assedio, mi sembra che un capo militare divenga una specie di magistrato, e debba condursi con quella moderazione, e prudenza che le circostanze esigono, e non debba essere uno strumento di partito, un uffiziale di vanguardia.

Io vi pongo sotto gli occhi tutte queste riflessioni per la necessità specialmente che ho di avere delle truppe.

Vi prego ancora a togliere di sotto ai miei comandi l’ottava divisione, perché i principj e la condotta del General Willot non son quelli che deve avere nel suo grado, ed io mi credei disonorato vedendo in un luogo ove comando, formarsi un fermento di dissensione, e di soffrire che un generale sotto i miei ordini non sia che uno strumento di fazione. Per la sua disobbedienza, e per la sua insubordinazione, egli è causa degli orrori, che si commettono in questo tempo nel dipartimento