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1. Il Re non deve essere obbligato ad indennizzare e riparare le perdite cagionate dai delitti, che si commettono nel suo territorio contro i Francesi, allorché si fanno in pieno giorno, da corpi di briganti di due o trecento uomini?
2. Il Re, con 25,000 uomini che ha in armi, non ha forze bastanti per frenare nei suoi Stati dei masnadieri, e far rispettare le leggi della giustizia, della umanità, e dei trattati?
Signore, si giudicano gli uomini dalle loro azioni: la fedeltà del Re è a tutti nota. Frattanto mi trovo quasi costretto a pensare che ha delle ragioni di politica che portano ad incoraggiare, o almeno tollerare enormità da movere a sdegno. Ho scritto a S. Maestà stessa; vi prego a presentarle la mia lettera. Il governo francese non farà cosa alcuna né palesemente, né in segreto, che tenda a distruggere, o indebolire l’azione del governo del Re sopra i suoi popoli. Voi non ignorate però, che ciò sarebbe egualmente facile per noi, che difficile per voi. Il giorno in cui vorrete sinceramente distruggere i briganti, che molestano la nostra corrispondenza di Cuneo a Barcellonetta, essi non esisteranno più.
Vi prego a credermi.
Roma, 3 vendemiale anno 5 (24 Settembre 1796)
XLVI - Al General Bonaparte.
La risposta del Commissario Saliceti, il quale mi avvisa, che, fatto ogni riflesso, crede che i Commissarj delle arti farebbero molto bene a ritornare a Firenze, gli ha determinati a partire jeri sera.
Ho scritto al Cardinal segretario di Stato onde prevenirlo che i Commissarj erano per fare un viaggio in Toscana, il quale non nuocerebbe in modo alcuno ai disegni concertati per la tregua. Vi mando inclusa la risposta che mi diede il Cardinal Busca mandandomi il loro passaporto, e la sua risposta alle mie note prece-