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Brescia per ostaggio: e il Cardinale Mattei. Il vice-legato, chiamato Della Greca, era scappato, e giunto a due ore di cammino da Roma: l’ho chiamato a Milano, ed e venuto. Siccome è meno colpevole, lo rimanderò dopo averlo ritenuto per qualche giorno. Si fanno correre varie voci sul Re di Sardegna: ma credo senza fondamento. Egli ha venduto il suo equipaggio d’artiglieria, licenziati i suoi reggimenti provinciali, e se cerca reclute, ciò avviene perché ama d’aver delle truppe forestiere in vece dei reggimenti nazionali, di cui è poco sicuro. Sarebbe bene, che i giornalisti finissero di pubblicare sul conto suo le assurdità che leggiamo ogni giorno. Vi sono dei colpi di penna scritti sul sentito dire, e senza cattiva intenzione che ci fanno più male, e più nemici di una contribuzione, da cui tireremmo qualche profitto. Credo che sarebbe forse utile che un Giornale Ufficiale smentisse queste voci assurde, e ridicole.




Dal Quartier G. di Milano 5 giorno complimentario anno 4

(21 Settembre 1796)


XLV - Al Ministro degli affari esteri del Re di Sardegna.


Non sono diplomatico, Signore, son militare: perdonerete la mia libertà. In diversi punti degli Stati di sua Maestà, i Francesi sono assassinati, derubati. Pel trattato di pace, il Re che è obbligato a concederci il passaggio sopra i suoi Stati, ce lo deve render sicuro: e Per questo motivo solo, contro il tenore del trattato di pace, ho preso il carico di restituire a sua Maestà non solamente il governo civile, ma anche il militare nella parte de’ suoi Stati, che gli è stata resa dalla Repubblica. A Vine, a Limon sotto gli occhi della guarnigione di Demont, sotto quelli delle truppe che M. Franchar comanda a Borgo San-Dalmazzo si commettono tutti i giorni degli eccessi, che non solamente sembrano tollerati, ma ancora incoraggiati dal governo. A tale oggetto vi domanderò una semplice spiegazione.