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voi venite a Genova, e volete produrvi un effetto degno del vostro modo di agire e della dignità francese, che vi ordiniate l’esilio di una cinquantina di persone inimiche alla Francia, e la mutazione delle forme delle deliberazioni, facendo che in avvenire siano prese in tutti i casi con la semplice pluralità.
Fate, o Generale, ciò che io vi propongo; ma prima di tutto, avvicinandovi a Genova, annunziate con pubblico manifesto, che non per altri motivi voi ci venite se non per liberare il popolo ed anche la nobiltà dalla tirannia delle famiglie che sonosi arrogate tutti i poteri: cosi facendo, l’opera vostra sarà durevole; la Francia potrà far fondamento sulle buone intenzioni di Genova, e riguardar questo Stato come disposto ad esserle sempre amico e per inclinazione, ed in considerazione degl’interessi rispettivi dei due popoli. Alcune circostanze potrebbono forse render necessario che noi ci scrivessimo in cifra, io ve ne mando un esemplare da non usarsi che tra noi due.
Faipoult.
Dal Quartier Generale di Roverbella, 18 messidoro anno 4
(4 Luglio 1796)
XXXIII - Il Generale Bonaparte al Direttorio esecutivo.
Mi si annunzia in questo momento, cittadini direttori, avere il presidio di Mantova fatto una sortita; ma esservi rientrato più sollecitamente che non n’era uscito, lasciando sul campo una cinquantina di morti. Io andrò questa sera a riconoscere i luoghi per determinare le ultime operazioni dell’assedio; in tre o quattro giorni, la trincea sarà aperta.
Le divisioni dell’esercito, che stanziano sulle montagne del Tirolo, godono di perfetta sanità. La divisione del Generale Serrurier, che assedia Mantova ed è forte di 7,000 uomini, comincia ad aver ogni giorno cinquanta ammalati. Mi è impossibile di tener un minor numero di uomini intorno a Mantova, dove ne stanno di guarnigio-