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P. S. Ho denunziato, pochi giorni sono, al Ministro delle relazioni estere il procedere ambiguo del governo di Genova; vi aggiungo ora un estratto della lettera del Console della Repubblica a Livorno, che vi farà conoscere quello del Governo toscano.

Estratto di una Lettera del Cittadino Belleville Console generale della Repubblica francese in Toscana, al Ministro della Marina.

Con la mia del dì 8, io vi annunziava, che il Signor Eliot ed i capi del partito inglese erano stati arrestati in Corsica: la nuova si è confermata, ma i Corsi sonosi limitati a chieder l’abolizione dei tributi e l’esclusione dal preteso Parlamento di alcune persone che non vanno loro a grado. Duolmi che gl’isolani, i quali io mi compiaceva di credere specialmente nati per la libertà, si sieno, in una circostanza così propizia, occupati più del loro interesse presente, che dell’onore d’appartenere alla Repubblica.

Gl’Inglesi ritraggono di quivi ricchezze e provvisioni immense per trasportarle in Corsica. I bestiami, i grani, i cavalli, somme cospicue, tutto si porta via con sollecitudine e profusione: la neutralità si rispetta ella forse col concedere ad una delle parti belligeranti ogni maniera di agevolezza per affamar l’altra?




Genova, 6 messidoro anno 4 (24 Giugno 1796)


XXXII - A Bonaparte Generalissimo.


Il Governo di Genova non mi ha data alcuna risposta riguardante il signor Girola, Io vi trasmetto copia di una dichiarazione statami fatta jeri l’altro, e che concerne alla spedizione dei fucili e munizioni fatta dal sig. Girola ai ribelli d’Arcquata.

Il Senato, o per dir meglio, il Segretario di Stato, ha spedito, a’ 30 di questo mese, un corriere straordinario