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sono rifuggiti nel Mantovano, non perdete un istante ad inseguirli. Beaulieu si ristrigne: la celerità della sua ritirata, l’ampiezza del terreno da lui percorso vi obbligano a spargere le vostre truppe; convien dunque disfare al più presto possibile questo nodo d’esercito austriaco, il quale usar potrebbe tale occasione per volgersi di nuovo con la rapidità del lampo contro l’esercito d’Italia. Beaulieu è vinto, ma non ha forse rinunziato all’offensiva; e siccome egli non può operarla con successo se non contro schiere separate del vostro esercito, perciò fa di mestieri prevenire ogni sua impresa, spiare i suoi movimenti, e non perderlo mai di mira. Differite, se n’è duopo, o cittadino Generale, sino a dopo la disfatta e totale esterminio dell’esercito Austriaco, ogni impresa minore, per cui scemarsi dovesse la forza riunita dell’esercito che voi conducete. Un vasto campo di gloria vi si para ancora dinanzi; il primo passo da farsi, onde percorrerlo, debb’essere quello di distruggere intieramente l’esercito comandato dal successore di Devins. I vostri successi vi metteranno forse ben presto in grado di rompere ogni comunicazione fra lui e Vienna. Conseguito questo importante oggetto, sicura n’è la disfatta. A questo fine, è specialmente necessario tempestar di continuo l’inimico, e ridurre i soldati Austriaci a quello stato di travaglio che scompone gli eserciti i più formidabili, e cagiona la diserzione, l’apatia, e spesso la licenza e la ribellione.

Disfatto che sia Beaulieu, la Casa d’Austria penserà finalmente alla pace, cui finora a rifiutar l’hanno indotta i perfidi consigli dell’Inghilterra, e si troverà costretta ad accettare i patti che alla Repubblica piacerà di dettarle.

Venezia, come il Direttorio vi disse nel suo dispaccio de’ 18 Fiorile, ha da esser trattata non da amica, ma solamente da neutrale. Date opera principalmente, senza variar questa disposizione, ad impedire che le reliquie dell’esercito Austriaco abbiano nelle terre di quella Repubblica un sicuro ricovero; e se vi si introducono col consenso del Governo Veneto, non esitate ad inseguirvele. Nel resto il Direttorio si rimette alla sua lettera de’ 18 del corrente; essa contiene delle dichiarazioni intorno al