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nimici, massimamente degl’Inglesi, esistenti tanto nella città e porto di Genova, quanto negli altri paesi di quella Repubblica, siano date immediatamente in poter nostro: si sequestrino tutte quelle che ai negozianti ed altri sudditi di potentati nemici appartengono, e risponda il governo di Genova della sicurtà del sequestro; ed in contraccambio di tutto ciò che Genova fornirà, si continui a dar polizze del ricevuto, da scontarsi alla pace generale: impongasi finalmente che gli emigrati Francesi sieno tutti indistintamente cacciati dai territorj di Genova e di Toscana, come lo saranno stati da quella parte del Piemonte che voi occupate, nel caso in cui osato avessero di rimanervi.

Quanto al Duca di Parma, ragion vuole che gli si faccia scontar la sua pertinacia in non volersi separar dalla lega: dovranno i suoi Stati fornirci tuttociò che ne abbisogna, e darci dei soccorsi in contanti; ma i vincoli d’amicizia che ci legano alla Spagna c’impongono di non farvi alcuna inutile devastazione e di usarvi maggior riguardo che negli altri territorj dei nostri inimici. Con ogni rigore si tratti bensì il Milanese. Vi si mettano imposizioni da pagarsi a contanti immediatamente e nel primo terrore che vi ecciterà l’arrivo delle nostre armi, ed attentamente s’invigili che ne sia fatto buon uso. I canali e le grandiose opere pubbliche di codesto paese non vadano immuni affatto dai casi della guerra; ma si usi prudenza. Voi troverete segnata di N. I. una nota importante, la quale vi porrà in grado di prendere qualche salutare spediente; nulla sia omesso da voi che cooperar possa alla salvezza dei difensori della Repubblica. Venezia sia trattata non come amica, ma solamente come neutrale, non avendo ella fatto cosa da meritare i nostri riguardi. Quanto a Roma, se volesse trattar d’accordo, si esigga per primo patto che il Papa ordini immediatamente preci pubbliche per la prosperità e la felicità della Repubblica francese. Alcuni de’ suoi bei Monumenti, delle sue Statue, Quadri, Biblioteche, Bronzi, Madonne di argento e le campane ancora siano compenso alle spese che occorressero per la visita che voi gli farete. Rispetto poi alla Corte di Napoli, se, paventando ella del vostro avvicinarvi ai suoi Sta-