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Toscana: è necessario giungervi secondariamente e quando meno vi sarete aspettato. La Repubblica non è in guerra col Granduca, e giova il mantenerci in buona relazione con lui; il suo Ministro a Parigi non ha dissimulato il timore in che gl’Inglesi tengono la Toscana, e la tirannìa che usano nel porto di Livorno. È degno della Repubblica il trarlo da questo giogo, e preme poi sommamente che nei porti della Toscana sieno rispettati i colori nazionali. Giungano le truppe francesi a Livorno con quel buon ordine che l’amicizia richiede, e ch’è indispensabile nei paesi neutrali. Fate inteso il Granduca della necessità in che ci troviamo di passare nel suo territorio, e metter presidio in Livorno. La spedizione del corriere a quest’effetto, e l’arrivo delle truppe repubblicane in quel porto sieno combinati in modo che il corriere giunga a Firenze nel tempo medesimo, o poco avanti, che le truppe francesi entreranno in Livorno; prendetene possesso con quelle stesse formalità, che furono adoperate nella occupazione di Vado: impadronitevi delle navi e delle proprietà inglesi, napoletane, portoghesi, e di altri Stati nemici della Repubblica; sequestrate pur anche le proprietà dei sudditi loro, e fatene immediatamente formare inventario: abbiate soprattutto cura, cittadino Generale, che queste ricchezze non divengano preda della cupidità e dei dilapidatori: il Granduca non potrà opporsi a tali rigorosi spedienti; né il Direttorio presuppone voler lui mettervi ostacoli che denoterebbono perfidia cui converrebbe distruggere. Dichiarate, cittadino Generale, a quel Principe in nome del Direttorio esecutivo, esser necessario, che ordini immantinente, che quanto è ne’ suoi Stati di proprietà de’ nemici della Repubblica, sia dato in poter nostro, e risponda egli del sequestro: altrimenti la Repubblica francese costretta vedrebbesi a trattar la Toscana, come se fosse alleata dell’Inghilterra e dell’Austria.

Il Granduca sarà responsabile del successo e della esecuzione di tali ordinamenti. Traete inoltre dalla Toscana tutto il bisognevole all’esercito, e date in contraccambio polizze del ricevuto da scontarsi alla pace generale.