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più positive del Direttorio. Tali sono le ultime istruzioni diplomatiche, che il Direttorio abbia a farvi passare: esse sono irrevocabili, ed esso riguarda la guerra come inevitabile, se l’Imperatore non si sottomette a queste condizioni. Il Direttorio non trascurerà nulla per mettersi nello stato di farla con quel successo a cui siete abituato; esso userà de’ mezzi i più efficaci per far riunire i requisizionarj: e cercherà di distaccare dall’armata del Reno sei mila uomini. Vi si spedisce un reggimento di cavalleria leggiera, il quale è già in marcia: si cercherà di spedirvi un reggimento di più della stess’arma. Vi si spediranno i depositi di cavalleria, che sono nell’interno, ma questi ultimi senza cavalli. Si adopreranno tutti i mezzi per farvi passare dell’infanteria. Voi potrete verisimilmente richiamar tra poco i cinque mila uomini che sono in marcia per l’interno. Si prenderà relativamente all’armistizio del Reno, il partito che indicherete.

Oltre a tutte queste misure, su la stretta esecuzione delle quali voi potrete contare, il Direttorio seconderà con la negoziazione, le convenzioni militari che dalle circostanze sarete forzato di conchiudere. Impegnerà i Gabinetti amici a fare degli sforzi comuni con voi. Vi ricorderete ciò che vi ho detto della Prussia a questo proposito: essa cercherà di distaccare gli altri dagl’interessi della corte di Vienna con tutti i mezzi, che la politica può suggerire. Dalla vostra parte, cittadino Generale, come qui si tratta dell’esistenza della Repubblica italiana, tirate da codesti Stati tutto il possibile partito, raccoglietene tutte le forze che potrete, e fatevi tutte le leve possibili, principalmente negli Stati veneti. Fate vedere a’ Veneziani che qui si tratta dei loro interessi; che unicamente per essi, per assicurar loro la libertà, e sottrarli alla Casa d’Austria, noi continueremo la guerra, e che perciò essi debbono fare i più grandi sforzi in uomini, cavalli, e denari; servitevi de’ Cisalpini per aver delle truppe piemontesi, conformemente a ciò che vi ho scritto nella mia lettera particolare del 29 fruttidoro; perchè il Direttorio persiste a non ratificare il trattato col Re di Sardegna,