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Perciò che riguarda le prime, esse sono poca cosa comprendendoci anche le legioni polacche; voi non le fate ascendere che a circa 6 ad 8,000 uomini in tutto in uno de’ vostri dispacci. L’unico mezzo di riparare a quest’inconveniente è d’insegnar la guerra ai popoli che passano per bellicosi, e di ritenere presso di essi le truppe francesi ad imitazione di ciò che ha fatto in Olanda il comitato di salute pubblica. È necessario dunque portare al maggior numero possibile le truppe che voi potete lasciare alla Repubblica italiana.
In quanto alle fortezze, questa Repubblica n’è quasi intieramente spogliata in forza de’ preliminari, mentre l’Imperatore ha Palma-Nova, Peschiera, Mantova, Porto-Legnago, e i Castelli di Verona, d’Osopo, e di Broscia. Il pericolo è tale, che addiviene indispensabile di far tutto per non consegnare all’Imperatore tutte queste piazze, e di far passare l’una delle tre proposizioni indicate più sopra. Frattanto l’evacuazione di queste fortezze, come anche di tutta la sinistra dell’0glio, e del Po, la quale è promessa all’Imperatore, dev’essere ritardata al più possibile: è detto nelle istruzioni del 17 fiorile, che quest’evacuazione sarà subordinata a quella che l’Imperatore farà del territorio sino al Lech ed alla Rednitz, e delle piazze di Manheim, Magonza, ed Ehrenbrestein. Il Direttorio conferma questa condizione principale, e desidera inoltre che le truppe della Repubblica non evacuino l’Italia che dopo la pace continentale: rimane dopo questa determinazione, che voi domandiate il più lungo tempo possibile per questa evacuazione.
Se, come è desiderabile, Venezia non debbe esser cambiata per Mantova, in conformità di ciò ch’è detto nelle istruzioni del 15 pratile, e che noi otteniamo la dritta dell’Adige, o tutta la Terra-ferma dando delle indennità in Germania; questa Città può sussistere da sè stessa sotto la forma di Repubblica democratica, conservando la Terra-ferma, e le sue Isole, o essere unita alla Repubblica cisalpina: quest’ultimo partito sembra il più vantaggioso. Se Venezia resta indipendente, gli antichi oligarchi, i quali non amano nè la Francia, nè i princi-