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timenti di giustizia che lo caratterizzano, sentirà quanto è impossibile che le altre Potenze, e specialmente la Repubblica francese, e la Porta Ottomana, veggano con indifferenza l’occupazione di uno Stato neutro, e indipendente, il quale non è mai intervenuto in alcun modo alla guerra attuale; ed essi non dubitano che l’Eccellenze Loro, i sigg. Plenipotenziarj austriaci, non contribuiscano con tutto il loro potere a far dare da S. M. gli ordini i più solleciti perchè le sue truppe si ritirino dal territorio della Repubblica di Ragusi. I sottoscritti rinnovano all’Eccellenze Loro i sigg. Plenipotenziarj di S. M. Imperiale, e Reale l’assicurazione dell’alta loro considerazione.



Il giorno 12 termidoro anno 5 (9 Luglio 1797)


CIX - Lettera Anonima indirizzata al Generalissimo Bonaparte.


Io non conosco i vostri progetti, Generale; ma dal momento che vi ho conosciuto, ho preso interesse per voi, per la vostra gloria, e da che avete acquistato un gran nome, il mio attaccamento è stato accresciuto dalla ammirazione che gli uomini di genio ispirano a coloro che sanno apprezzarli, ed io ardisco trattenermi oggi con Voi intorno a ciò che vi rimane a fare. Voi vi trovate in un’alternava sì grande, che, per quanto intrepido sia il vostro carattere, dovete esser incerto del partito, che vi conviene di prendere, quando siete nella necessità di scegliere tra la stima, e l’odio, tra la gloria, e la vergogna, tra un gran potere, e la nullità, che vi condurrebbe al palco; infine tra l’immortalità di un grand’uomo, e quella di un fazioso punito. Tre partiti si presentano alla vostra scelta: il primo è di ritornare in Francia, e di viverci da cittadino privato; il secondo è di ritornarvi alla testa della vostra armata, e farvi capo di partito; il terzo è quello che io vi proporrò dopo aver discussi questi due. Il primo partito, che riuscì a