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Parigi, 3 pratile anno 5 (22 Maggio 1797)


Copia della Nota del Nobile della Repubblica di Venezia presso la Repubblica Francese al cittadino Carlo Delacroix, Ministro delle relazioni estere.


Dopo le proteste reiterate, e non equivoche di amicizia che il Direttorio ha sempre fatto alla Repubblica di Venezia; dopo aver manifestato in tutte le circostanze le intenzioni le più ferme di conservare la buona armonia che sussiste fra le due potenze, il Governo di Venezia non poteva aspettarsi che un agente francese avrebbe seguito dei principj che loro sono intieramente opposti. Voi sarete senza dubbio sorpreso, cittadino Ministro, d’intendere che il 12 di questo mese (22 Ventoso passato) il cittadino Lefray comandante le truppe francesi a Bergamo, avendo chiamato i Deputati destinati all’approvvisionamento della città, gli ha costretti a firmare un atto, l’argomento del quale è il preteso voto del popolo di Bergamo per la libertà; ed ha minacciato d’inviare la forza se eglino avessero ricusato. Dopo un tal procedere, il medesimo comandante ha dato esecuzione al suddetto atto, ed ha fatto intimare al Governatore veneziano di allontanarsi dalla città, nello spazio di un’ora. Egli è stato obbligato a sottomettersi, imperocchè si voleva inviarlo sul momento legato a Milano, se avesse resistito. Il sottoscritto Nobile della Repubblica di Venezia ha ricevuto in conseguenza l’ordine dal suo Governo di comunicarvi un avvenimento così doloroso, e di pregarvi instantemente di volerlo far conoscere al Direttorio esecutivo più presto che vi sarà possibile. Un agire così arbitrario dalla parte del suddetto comandante, appoggiato dalla forza armata, è senza dubbio intieramente contrario ai sentimenti della lealtà, e della buona fede che la Repubblica francese ha sempre manifestato dirimpetto al Governo di Venezia, ai proclami solenni che i Generali Francesi hanno fatto in suo nome, e finalmente alla persuasione che il Direttorio esecutivo, ed il Generale in capo Bonaparte hanno sempre attestato sulla sincerità dell’intenzioni del medesimo Governo.