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nato, perchè essi grondano ancora del sangue di Laugier, e non li vedrò mai senza che prima non abbiano fatto arrestare l’Ammiraglio, e gl’Inquisitori, che hanno ordinato questa strage, e non li abbiano consegnati nelle mie mani. Io ben so, che essi cercheranno di far cadere la vendetta della Repubblica sopra qualche miserabile esecutore delle loro atrocità, ma tocca a noi di non accettare il cambio. Fate una nota concisa, e degna della grandezza della nazione, che rappresentate, su gli oltraggi che essa ha ricevuti: dopo di che partite da Venezia, e venite a raggiungermi in Mantova. E’ non hanno nulla eseguito di ciò che ho loro domandato; dovevano mettere in libertà tutti coloro che hanno imprigionati da che l’armata francese è in Italia, e non già uno solamente, come han fatto.




Palma-Nuova, 11 fiorile anno 5 (30 Aprile 1797)


XCII - A’ Signori inviati del Senato di Venezia.


Signori. Ho letto con indignazione la lettera, che mi avete scritta relativamente all’assassinio di Laugier. Voi avete aggravata l’atrocità di questo avvenimento, che non ha esempio negli annali delle Nazioni moderne, con la catena di menzogne inventate dal vostro Governo per riuscire a giustificarlo.

Signori, non posso ricevervi. Voi, ed il vostro Senato siete grondanti del sangue francese. Quando avrete fatto consegnar nelle mie mani l’Ammiraglio, che ha dato l’ordine di far fuoco, il Comandante della torre, e gl’Inquisitori, che dirigono la polizia di Venezia, ascolterò le vostre giustifìcazioni. Affrettatevi ad evacuare nel più breve tempo possibile il continente dell’Italia.