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2. Che farebbero partire tutti i contadini armati, che si trovavano nella Città.
3. Che si presenterebbero come ostaggi i due Provveditori Giovannelli ed Erizzo, e sedici de’ principali abitanti i più conosciuti pel di loro accanimento contro i Francesi. Contarini doveva restare nella Città per ricevere, ed eseguir gli ordini che gli sarebbero spediti dal campo, dai Provveditori, per lo disarmo degli abitanti, e per consegnare i posti.
I Provveditori accettarono con la loro firma queste condizioni, e promisero di venire la notte del 4 con gli altri ostaggi. Io aveva loro accordato un armistizio di trentasei ore per adempire alle condizioni accettate; ma in vece di mantenerle, profittarono della notte per fuggire, malgrado la loro firma, e la parola d’onore. Essi lasciarono la Città in un disordine spaventevole; il saccheggio, e gli assassinj ricominciarono; in fine il timore s’impadronì de’ contadini, a’ quali fu detto, che la colonna del Generale Victor arrivava alla porta del Vescovo; essi si sbandarono: de’ rimanenti alcuni si nascosero, ed altri presero la fuga: la municipalità ci fece aprir le porte.
Il numero de’contadini, e degli artisti armati nella Città giungeva a 30,000; vi erano inoltre 2,600 uomini di truppe Veneziane. Se le comunicazioni non fossero state totalmente intercettate, non ne sarebbe scappato neppure uno; ma il Generale Victor non ha ricevuto le mie lettere, che la sera del giorno 6, e non gli è stato possibile di arrivare; intanto egli ha fatto buon camino, perchè la voce pubblica gli aveva annunziato il macello di tutti i Francesi nel Veronese; e in fatti ve ne ha un gran numero di assassinati tra Verona, e Vicenza; però la notizia dell’avvicinarsi che faceva il Generale Victor, e della pace conchiusa con l’Imperatore, ha fatto tutto cessare. Il Governo di Venezia farà il possibile per non confessarlo, ma tutto si è fatto per ordine suo. I contadini erano pagati da lui, e non potrà dire che i contadini del Trevigiano, del Padovano, del Bassanese, e del Vicentino siensi levati in massa per sedare le turbolenze di Bergamo: d’altronde le truppe regolari Veneziane ci