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persecuzioni non farebbero altro che autorizzare i malcontenti contro il Governo. Nella maggior parte delle città dello Stato Veneto, vi sono alcuni che dimostrano ad ogni momento la loro parzialità per li Austriaci, che non cessano di dir male, e di mostrarsi indisposti contro i Francesi. Alcuni, ma in piccol numero sembrano anteporre i costumi, e l’affabilità dei Francesi, alla rozzezza degli Alemanni. Sarebbe ingiusto punire quest’ultimi, ed attribuire a delitto quella parzialità, che non si ripruova quando è in favore degli Alemanni. Il Senato di Venezia non può avere alcuna specie di inquietudine, dovendo essere ben persuaso della lealtà del Governo francese, e del desiderio che abbiamo di vivere in buona amicizia colla vostra Repubblica; ma non vorrei, che sotto pretesto di cospirazione, si mettessero nei ferri del Palazzo di S. Marco, tutti quelli che non sono nemici dichiarati dell’armata francese, e che nel corso dì questa campagna, ci hanno prestato qualche servigio.

Desiderando poter influire a ristabilire la tranquillità, ad a togliere ogni specie di sospetto fra le due Repubbliche, vi prego, Signore, a farmi conoscere il luogo dove potrò aver l’onore di vedervi, e nel tempo stesso a credere ai sentimenti di stima, e di considerazione ec.




Venezia, li 27 ventoso anno 5 (17 Marzo 1797)


LXXXI - Al Generale in capo.


Ho ricevuto la lettera che vi siete degnato scrivermi il 22; le vostre intenzioni e i vostri voleri saranno pienamente adempiuti all’arrivo della fregata la Bruna. Ho l’onore di rimettervi qui annessa una nota che il Senato mi ha mandato questa mattina. Questo governo è nella costernazione la più grande; spedì jeri sera un corriere a Parigi, e il Senator Pesaro è incaricato di venire a portartarvi in persona le rappresentanze di esso. Il pubblico