Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/148


144

teso che dal canto suo essa prenda lo stesso impegno a nome di S.M. Il Direttorio vi prescrive inoltre di osservare il più profondo silenzio; voi capite bene che se il rumore dell’evacuazione d’Italia venisse a spargersi con qualche apparenza di realtà, ne potrebbero risultar per noi i più grandi inconvenienti.

Il Direttorio v’incarica di comunicare queste istruzioni al General Bonaparte, di mettervi del tutto in concerto con lui su la negoziazione, e di non proporre nulla, nè fare alcun passo senza ch’egli lo abbia trovato conforme agl’interessi della Repubblica, e alla sicurezza della sua armata.

Barras Presidente.




Roma, li 18 nevoso anno 5 (7 Gennajo 1797)


LXXV - A M. Albani a Vienna1


Le notizie che mi comunicate sono le più consolanti. Rilevo dagli ultimi due Dispacci, che il Barone di Thugut abbia cambiato linguaggio: malgrado le sue misteriose apparenze, non possiamo più dubitare dei soccorsi dell’Imperatore, tanto più che l’Imperatrice, ed egli medesimo ve li hanno già promessi. Egli mi sembra parimente che il Barone di Thugut riponga su di noi tutta la fiducia a giudicarne dalla partenza del General Colli, e per l’obbligazione che gli è stata imposta di affrettarsi a veder le nostre truppe, e dalla maniera con la quale siamo stati stimolati a riacquistar le nostre perdite. Tutto ci annuncia che siam già riguardati come alleati. Non vi si parla più di sagrificj: se ne sarebbe forse abbandonata l’idea? Senza dubbio io mi lusingo di troppo, e non mi crederò sicuro che quando il trattato sarà firmato con le condizioni che vi ho indicate coll’ultimo mio corriere. Or che siete munito de’ pieni poteri, il Bar. di Thugut non potrà più tergiversare, ed è necessario che si decida.

  1. Lettera intercetta.