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getto, quando potrò, è di portarmi sopra Ancona sotto il velo dell’armistizio, e di non dichiararmi nemico che là. Troverete qui unito un proclama che ho fatto a Bologna, e la lettera che ho scritto al Cardinale Arcivescovo di Ferrara. Vi faccio i miei complimenti del trattato sottoscritto con Genova: esso è utile sotto tutti i rapporti. La vendita delle mercanzie, a Livorno si fa attualmente. Io con una piccola guarnigione occupo Ferrara. I Barbetti sono battuti, disfatti, e fucilati. I vostri ordini per mettere i congedati al soldo del Congresso di Lombardia, eseguiti.
Parigi, 5 brumaire anno 5 (28 Ottobre 1796)
LXIV - Il Direttorio esecutivo al General Bonaparte.
Noi abbiamo ricevuto, cittadino Generale, i differenti dispacci, che ci avete indirizzati da Modena, il 26 vendemmiale, e i fogli che vi erano annessi. Noi sentiamo come voi quanto l’entusiasmo della libertà, presso gli abitanti di Bologna, Modena, Reggio, Ferrara e Milano è vantaggioso alla causa per la quale noi combattiamo; noi siamo persuasi dell’utilità, che ci donerà per i successi delle nostre armi la buona volontà dei diversi popoli d’Italia, che manifestano il desiderio di scuotere il giogo del dispotismo; ma, per quanto ardente sia quello che proviamo noi stessi di secondare il loro slancio verso la Repubblica, la prudenza, e la politica riunite ci comandano di moderare, quanto possiamo all’epoca attuale, il fuoco che gli anima e gli guida, e che un primo movimento potrebbe portarli a fare. Senza dubbio la bravura dell’armata d’Italia, ed i talenti del capo che la dirige, sono potenti motivi per farci credere che l’Austria non strapperà dalle nostre mani le conquiste gloriose che avete fatto; ma, prima della presa di Mantova, prima soprattutto che nuovi successi in Italia, ed in Alemagna abbiano represso l’audacia, che i nostri rovesci sul Reno hanno ridonato alla