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za. Non dimentichiamo che ci saran chiesti dei compensi in Italia, per quella parte di territorio che la nostra futura sicurezza ci raccomanda di conservare sulla riva sinistra del Reno, e che i nostri non successi in Alemagna non possano se non diminuire il desiderio che avremmo potuto avere di togliere al dispotismo una parte della penisola, della quale i vostri talenti, e la bravura dell’armata, che abbiamo posta sotto i vostri ordini, ci hanno resi momentaneamente padroni. La restituzione della Lombardia, o il cambio con essa, può divenire il pegno d’una pace durevole; e quantunque, nulla abbiamo stabilito finora a suo riguardo, pensiamo che sarebbe imprudenza, nelle circostanze attuali, di privarci dei mezzi di far la pace a tal prezzo.

Vediamo con piacere che profittate dei momenti d’ozio preparati dai vostri successi per perseguitare fortemente i dilapidatori, e i tristi, che coi loro disordini fan torto, e oscurano la gloria dell’armata che comandate. La guerra che lor farete non è meno utile di quella che fatta avete, in un modo sì degno di lode, agli ostinati Austriaci; e speriamo che avrà lo stesso successo. Uno dei principali abusi è il numero sì considerabile d’impiegati d’ogni grado nelle diverse amministrazioni militari: sarebbe utile che vi concertaste coi Commissari del Governo e il Commissario ordinatore in capo, per diminuire il numero.

L. M. Réveillère Lepaux.





Dal Quar. Generale di Milano il di 20 vendemmiale anno 5

(12 Ottobre 1796)


LIX - Al Direttorio esecutivo.


L’affare di Modena, cittadini Direttori, ha avuto il migliore esito: questo paese è contento, e felice, vedendosi sciolto dal giogo che lo aggravava. In questa città i patriotti sono numerosi. Troverete qui uniti diversi stampati, che vi metteranno al fatto della tortura che dò