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luto alle vostre donne, io chiudo il mio dire, perchè nessun omaggio è più sicura arra di vittoria, quanto quello che si rivolge alla gentilezza, alla carità ed alla virtù.

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A Milano i partiti che avevano aderito, alla politica di guerra e che ne propugnavano la vigorosa condotta, si erano trovati d’accordo nell’invitare il Presidente del Consiglio a fare una visita alla illustre città, insigne per operosità intelligente e per fervido patriottismo.

La visita fu effettuata l’8 ottobre 1916.

Milano fece al Presidente del Consiglio accoglienze entusiastiche, riaffermando in quella occasione la sua decisa volontà, che era ed è volontà italiana, di guerra e di vittoria.

L’On. Boselli pronunziò, al teatro della Scala, un vibrante discorso. Il teatro era gremito. Ai lati del palcoscenico stavano i rappresentanti dei partiti milanesi, le bandiere di Trento, di Trieste, dell’Istria, della Dalmazia. In quella occasione fu donata all’On. Boselli la riproduzione artistica del «Guerriero di Legnano» dello scultore Butti; sulla base del gruppo era incisa la seguente scritta:

A PAOLO BOSELLI - ministro dell’ultima guerra per l’indipendenza italiana - questo ricordo di una gloria antica in cui risplende la giovinezza della Patria immortale. Milano VIII ottobre MCMXVI.

Ecco il discorso pronunziato dall’On. Boselli:


Popolo di Milano!

In questa esaltazione dell’anima nazionale ogni persona scompare: una sola visione commuove gli animi nostri: la visione della Patria cinta di nuova gloria, e risorta a nuova grandezza d’italica virtù: un sol pensiero ci stringe tutti e c’infiamma: la volontà della vittoria. E la vittoria avremo per l’Italia e per la civiltà.

Questo sempre affermò, questo oggi afferma, in modo incomparabilmente solenne, Milano: ed io penso e credo che tutto il genio, tutto il cuore d’Italia sente e palpita oggi con noi.