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per regolare la questione del prezzo dei noli, specialmente per il trasporto del carbone dall’Inghilterra in Italia.

Al Ministro inglese, nel viaggio di ritorno, in cui toccò Torino, fu offerto, in quella città, il 15 agosto, un banchetto, al quale intervenne l’On. Boselli, che, come si è accennato, era allora colà e che pronunciò il brindisi seguente:

Io mi alzo per esprimere l’omaggio nostro a S. M. Giorgio V, Re e Imperatore, alla sua Augusta Consorte e a tutta la Reale Famiglia, unendoci all’ammirazione che sente per essa il Popolo Inglese.

Mi alzo per onorare il Ministro Runciman e per onorare in lui il Governo della Grande Brettagna, che con opera così alta e vigorosa procede nel difendere i diritti della civiltà.

Io vi ringrazio, Onorevole Ministro, per la Vostra venuta in Italia, per questa Vostra visita cortese. Mentre le nostre Nazioni sono congiunte nelle imprese della guerra, Voi veniste a stabilire quegli accordi che riguardano le necessità della vita economica e le urgenti e valide preparazioni della guerra medesima, accordi mercè i quali si aggiunge alla nostra alleanza una novella prova di piena e di cordiale solidarietà.

Noi siamo usi ad ammirare l’Inghilterra come la Nazione primogenita nelle istituzioni della libertà, siamo usi a rammentare, con animo riconoscente, come il Vostro Paese abbia dato ai nostri esuli asilo inviolabile e sincero favore alle idee a alle ardite imprese del nostro Risorgimento.

Quì, in faccia a noi, è il Palazzo dove il Conte Cavour firmò coll’Inghilterra il trattato che fu principio di nuovi tempi per l’Italia e, quì presso, è quell’aula parlamentare dove il Conte di Cavour, il fondatore dell’unità ita-