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Il senatore Muratori ha commentato ciò che io dissi nelle dichiarazioni del Governo intorno alle riforme che conviene sian fatte in ogni parte della legislazione. Il Governo, anche nelle urgenti e gravi cure di questi tempi, darà opera agli studi che debbono preparare simili riforme, e saranno desse preparate al di fuori di ogni interesse di partito, di ogni pregiudizio di scuola, da uomini che non solo appartengono al Gabinetto che ho l’onore di presiedere, ma appartengano per il loro sapere al lustro e all’altezza della scienza italiana ed i quali sapranno ben congiungere insieme ciò che è conforme all’indole del nostro Paese e ciò che è conforme all’eterna ragione del diritto. (Vive approvazioni).

Di Venezia io parlai alla Camera dei deputati, parlai qui per guisa che il senatore Muratori può esser certo che io concordo pienamente con lui nel salutare con ammirazione questa più che eroica città, (Benissimo) e nell’assicurare il Senato che il Governo non la dimenticherà mai (Bene! Bravo), non solo nei sentimenti dell’ammirazione ma anche in quei provvedimenti che sarà giusto rechino conforto e compenso là dove oggi sono maggiori i sacrifizi e più gravi i dolori. (Approvazioni vivissime).

Il Senato mi assolva se io non entro a discorrere di una questione che testè ha agitato per un’istante quest’aula.

Io confermo ciò che è scritto nelle dichiarazioni del Governo: le due Camere, e di certo la prima fra esse le due Camere concorreranno del pari ai lavori legislativi. È una assicurazione che già più d’una volta credo sia stata data al Senato, ma quando ieri io dissi che nelle mie parole v’e lo spirito interiore, volevo dire che è proposito mio e di tutti i miei colleghi di mantenere questa