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là venne, e di quel paese non si è mai sentito dire che sia eretico nel diritto costituzionale. (Approvazioni).
Ma questo Ministero ha un’altro compito: quello di chiamare ad una più larga e viva partecipazione al Governo tutti i partiti e tutte le tendenze. Si è detto e ripetuto che le Commissioni, così dette di sorveglianza, di controllo, o come si vogliano appellare, siano state abbandonate, perchè qualcuno degli uomini che mi hanno fatto l’onore di entrare nel gabinetto - parlo dell’onorevole Sonnino — ha voluto ciò come condizione assoluta. Ora affermo alla Camera che nessuno dei miei colleghi ebbe a porre la condizione di abbandonare le Commissioni di controllo, perchè io fin dal primo momento che mi provai a sciogliere la crisi, sono partito dal principio che non dovessero ammettersi le Commissioni di controllo (Commenti), così come non le aveva ammesse il Ministero precedente.
E perchè? Perchè, onorevole Treves, esse contraddicono a quelle istituzioni costituzionali, ch’ella prese a fondamento della sua critica arguta, potente, cortese.
Le nostre istituzioni non ammettono le Commissioni di controllo: e poi, immaginate pure che si potessero conciliare, il che non credo, teoricamente, con le nostre istituzioni, come eserciterebbero l’azione loro?
Saranno Commissioni per informazioni? e allora le persone che ne fanno parte saranno vincolate dal segreto, e in questo caso le cose di Governo invece di essere a conoscenza di un numero più limitato di persone verranno a sapersi da un numero maggiore e non si comprende l’utilità che ne deriverebbe. Simili Commissioni hanno un voto consultivo semplicemente e non contano