Pagina:Boselli - Discorsi di guerra, 1917.djvu/256

236


Ma, non per ciò io mi sono alzato a parlare; ma perchè, non ostante la dimostrazione così misurata e così ponderata dell’onorevole Treves, io ho sentito sorgere nel mio pensiero due dubbi. Innanzitutto voti la Camera o non voti questa inchiesta, è bene dichiarare dinanzi al nostro paese, e massimamente oltre i confini del nostro paese, che l’opinione pubblica italiana è una opinione libera, schietta, che non conosce corruzioni! (Applausi — Commenti all’estrema sinistra).

MODIGLIANI. Fondi segreti!

BOSELLI, presidente del Consiglio dei ministri. Io non ho fondi segreti: e se ne avessi, saprei spenderli, come fanno i ministri che li hanno, solo per l’interesse della Patria! (Applausi).

La stampa italiana ha dei peccati, come li ha la stampa di tutti i paesi; ma può con giusta fierezza rivendicare la propria dignità. (Rumori). In essa operarono, in essa lottarono i maggiori ingegni del nostro Risorgimento: essa collaboró continuamente col Parlamento per la redenzione e la gloria d’Italia.

E un altro dubbio, ascoltando le parole dell’onorevole Treves, ha conturbato l’animo mio. Egli ha voluto stabilire un nesso fra il pensiero della guerra e questa inchiesta. Ora io non conosco fatti particolari. Se fatti particolari e specifici ci furono, si denuncino...

FERRI ENRICO, si fa l’inchiesta per questo.

BOSELLI, presidente del Consiglio dei ministri.... si denuncino. Ma io affermo ad ogni modo che non è questa materia di competenza del potere politico: sì bene del potere giudiziario. (Applausi — Commenti — Rumori all’estrema sinistra).